Cos’è? A cosa serve? Come si usa? Sono queste le domande a cui cercheremo di dare risposta in questa breve guida introduttiva per chi si avvicina per la prima vola alla fotografia.
Il tempo di scatto o tempo di esposizione o tempo di posa è uno parametro che deve essere impostato sulla macchina fotografica, manualmente o in modo automatico, al fine di ottenere un’immagine correttamente esposta, il tutto viene complicato dagli altri due parametri che devono essere messi in relazioni con esso: “ISO” e “DIAFRAMMA”. La giusta esposizione è data dalla corretta combinazione di ISO, Tempi e Diaframma (Fig. 1).
Il tempo di scatto è il tempo durante il quale l’otturatore della macchina fotografica rimane aperto per permettere alla luce di raggiungere il sensore o la pellicola.
Ai fini di una corretta esposizione scegliere una coppia tempo/diaframma pari a 1/500-f2,8 equivale esattamente alla scelta di una delle seguenti coppie:
- 1/250-f4
- 1/125-f5,6
- 1/60-f8
- 1/30-f11
- 1/15-f16.
Nelle stesse condizioni di luce un tempo di scatto rapido richiede un’apertura di diaframma maggiore rispetto ad un tempo più lento, volendo essere più precisi mentre il tempo si dimezza, il diaframma raddoppia, e viceversa.
In ogni caso, la quantità di luce che raggiungerà il sensore sarà sempre la stessa e la scelta di una coppia dipenderà esclusivamente dal fotografo e dalla fotografia che si vuole realizzare.
Il tempo di esposizione si misura in secondi. I numeri che appaiono sul selettore dei tempi di una reflex, rappresentano frazioni di secondo; così ad esempio “15” sta per 1/15 di secondo, “30” sta per 1/30 di secondo.
Le reflex moderne mostrano il tempo di esposizione nel mirino; in questo caso, quando il tempo di esposizione è pari ad una frazione di secondo, il mirino visualizzerà solamente il valore al denominatore. Quando invece il tempo di esposizione è pari a un secondo o più, il mirino mostrerà il valore in secondi seguito del simbolo dei secondi (“).
Come già detto nell’articolo sul diaframma anche il tempo di esposizione non contribuisce solo alla corretta esposizione della foto, ma può servire a creare degli effetti nella foto.
La scala standard per i tempi di esposizione è la seguente: 1/8000 s – 1/4000 s – 1/2000 s – 1/1000 s – 1/500 s – 1/250 s – 1/125 s – 1/60 s – 1/30 s – 1/15 s – 1/8 s – 1/4 s – 1/2 s – 1 s – “B” l’otturatore rimane aperto finché è tenuto premuto il pulsante di scatto – “T” l’otturatore rimane aperto fino a quando non si preme nuovamente il pulsante di scatto.
Vediamo adesso a grandi linee quando potrebbe essere utile privilegiare un tempo al posto di un altro.
L’utilizzo di tempi di scatto brevi, pari a 1/1000 di secondo o più brevi, permette di “congelare” l’azione di soggetti che si muovono rapidamente. Ad esempio, ricadono in questa categoria le foto di eventi sportivi, bambini che giocano, animali in movimento.
Quando si usano tempi rapidi ci sono dei pro e dei contro:
- Pro: difficile scattare foto mosse
- Contro: diaframma più aperto, quindi maggiore profondità di campo, o ISO più alta per compensare il breve tempo in cui la luce raggiunge il sensore o la pellicola, quindi grana più evidente.
L’utilizzo di tempi di scatto lunghi, pari o superiori a 1/30 di secondo, sono utili per fotografare soggetti in posa, un paesaggio o oggetti inanimati. Nella foto di paesaggio privilegiare tempi di esposizione più lunghi permette di usare l’ISO più bassa che produce in foto maggiori dettagli e nitidezza.
- Pro: maggiori dettagli e nitidezza perché si possono usare ISO più bassi.
- Contro: E’ necessario usare un cavalletto perché a mano libera il mosso è garantito.
Quando si usano tempi di esposizione lunghi le luci in movimento diventano strisce luminose, le persone che camminano diventano “fantasmi”. Questo accade perché, finché il diaframma rimane aperto per un tempo lungo il sensore registra tutte le posizioni in cui il soggetto si trova durante l’esposizione. Quindi l’uso di tempi lunghi può essere utile per creare fotografie di grande impatto.
L’utilizzo di tempi di scatto molto lunghi, quelli che sono nell’ordine di minuti, si usano spesso nella fotografia notturna. Usando esposizioni di alcuni minuti è possibile ottenere foto molto spettacolari di paesaggi naturali ma anche delle luci della città nella notte.
I tempi di scatto che non rientrano in nessuno dei suddetti, sono tempi generici che funzioneranno nelle situazioni più consuete e non creano effetti particolari nelle nostre foto.
Qualche esempio nell’uso dei tempi: